lunedì 11 febbraio 2013

Memi, attimi, titoli e altre emiegicità.

Quando, nel 1981, Douglas Hofstadter affiancò Martin Gardner nella stesura della rubrica di matematica ricreativa della rivista "Scientific American" ("Le Scienze" nella traduzione italiana), alternandosi con lui per alcuni mesi per poi sostituirlo del tutto, gli fece omaggio intitolando la sua nuova rubrica con un anagramma del titolo che aveva quella di Gardner; così "Mathematical Games" si trasformò in "Metamagical Themas".
prima puntata di "Temi Metamagici"

La prima puntata della nuova rubrica,
su "Le Scienze" n.152 dell'aprile 1981 

Le fedeli traduzioni italiane "Giochi Matematici" e "Temi Metamagici" persero purtroppo questo giocoso legame, ma non la forza evocativa che il nuovo titolo nascondeva e che di lì a poco sarebbe esplosa nelle magnifiche trovate che Hofstadter avrebbe generosamente elargito, mese dopo mese, ai suoi lettori, guidandoli verso un mondo dove la matematica, la logica, la razionalità si incontravano e si intrecciavano con naturalezza e poesia con la curiosità, la fantasia, la creatività.
Ricordo l'avidità con cui, studente liceale, leggevo i suoi articoli e la sorpresa che ogni volta mi suscitavano. E, a dire il vero, questa catena di sorprese non si è esaurita nei temi metamagici pubblicati su "Le Scienze" ma è continuata con la lettura dei libri di Hofstadter, dal celeberrimo "Gödel, Escher, Bach, un'eterna ghirlanda brillante" (Adelphi, 1984) fino al fantastico "Anelli nell'io" (Mondadori 2008), passando attraverso le tappe intermedie degli altri suoi gustosissimi lavori.


Non ne sono del tutto certo ma credo che l'aggettivo metamagico sia stato creato da Douglas ex-novo e che solo successivamente e forse indipendentemente sia stato utilizzato in altri ambiti, per esempio nel famoso gioco di ruolo Dungeons and Dragons. Ma la metamagia di cui parla Hofstadter non è da intendersi come un rafforzamento della magia comune. Se la razionalità e la magia sono due realtà disgiunte, quasi l'una l'opposto dell'altra, utilizzando un concetto approfondito in "Gödel Escher Bach" possiamo dire che una è lo sfondo dell'altra. Ma qual è l'immagine e qual è il contorno? Forse non è importante stabilirlo, comunque possiamo pensare alla meta-razionalità come ciò che è oltre la razionalità (compresa la magia) e alla meta-magia come ciò che è oltre la magia (compresa la razionalità). Ed è lo stesso Hofstadter a rimarcare come "spesso la magia si annidi dove meno ci si aspetta, mentre la si trova di rado dove risiede ufficialmente" ("Temi Metamagici",Le scienze n.152 aprle 1981). 
Pur non conoscendo Douglas Hofstadter di persona, la stima che ho nei suoi confronti è grandissima e tra i sogni che avevo da studente c'era quello di poter tenere un giorno una rubrica come la sua. 
Era un sogno ingenuo e inconsapevolmente ambizioso. Però se l'avessi realizzato avrei intitolato la mia rubrica con un anagramma di "Temi Metamagici" introducendo un neologismo che facesse riferimento a qualcosa di misterioso ed evocativo. Ecco una piccola (e poco seria) rassegna dei titoli che avrei potuto scegliere.

Memi Tagematici. Per discutere di quei simboli astratti che hanno la capacità di riprodursi e saltare da un cervello a un altro sfruttando le potenzialità dell'astrazione pura che può creare dal niente ciò che vuole (tagematicità).

Tegami Matemici. Per parlare sì della mia passione per la cucina, ma con l'obiettivo di sviluppare non cibi normali ma essenze "matemiche", cioè con valore nutritivo non solo per il corpo ma anche per la mente.

Amici e Magtetmi. Per raccontare simpatici aneddoti e episodi capitati sia alle persone alle quali sono affezionato che ai piccoli, capricciosi, buffi personaggi che governano il regno del caos (non dimenticate mai che indispettire un magtetma significa una settimana di guai). 

Alla fine anche il titolo di questo blog, del quale non sono in grado di garantire una qualsivoglia continuità, si basa sullo stesso criterio. Chiamarlo "Tam tam" mi sembra più che appropriato, perché cos'è un blog se non un tam tam diffuso nell'etere di internet sperando che qualcuno lo oda e ne amplifichi la diffusione (un attimo, ma questo non era il "meme"?). Cosa significa invece "Emiegico"?
Secondo me il tempo si sviluppa in modo circolare; se il presente è il punto in cui convergono passato e futuro, potrebbe esistere una posizione simmetrica, chiamiamola emiegicità, dove il futuro arriva e il passato comincia. Emiegico, agli antipodi del presente, speculari uno dell'altro, immagine e sfondo.
In realtà, avrei voluto ridare a questo blog il titolo che aveva quando lo ospitava un'altra piattaforma: "Ricordando il futuro", ma nel frattempo qualcun altro l'aveva già utilizzato e non era più disponibile. Perché anche i titoli hanno qualcosa di metamagico, e ad un certo punto rivendicano autonomia e libertà.

1 commento:

  1. Questo commento è solo una prova per capire come funzionano i commenti

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